BIG GAME - CACCIA AL PRESIDENTE
110 min
Genere: Avventura, Azione
Lingua: Italiano
Regia: Jalmari Helander
Con: Samuel L. Jackson, Onni Tommila, Ted Levine, Victor Garber, Felicity Huffman, Ray Stevenson, Mehmet Kurtulus, Jim Broadbent
Se in Air Force One Harrison Ford, Presidente Usa, poteva permettersi di intimare ai terroristi "Get out of my plane!" ora e il Comandante in Capo degli States ad essere catapultato fuori dal suo velivolo. I tempi cambiano.
Big Game è un film con due anime e ciò costituisce al contempo la sua forza e la sua debolezza. C'è un'anima finlandese rappresentata dal regista Jalmari Helande, da chi con lui ha steso il soggetto (Perri Jokiranta) e dal giovanissimo co-protagonista Onni Tommila e c'è un anima americana rappresentata dalla Altitude Film Entertainment e da un copioso numero di attori con a capo Samuel L. Jackson. Questo fa sì che finché le due anime si equilibrano Big Game si presenti come un interessante esperimento, sia sul piano produttivo che su quello della narrazione. Perché l'iniziale confronto tra i due mondi (il finlandese decisamente attaccato alla terra e l'americano librato nei cieli) si rivela produttivo nella lettura che fa di due modalità estremamente distanti di concezione della vita. Lo stesso accade nell'avvio della relazione forzata tra l'adolescente finlandese e il non giovanissimo presidente americano all'interno di uno spazio naturale con cui entrambi devono relazionarsi.
I problemi si presentano man mano che la narrazione procede dando sempre più spazio all'intreccio terroristico-complottista. Lì non solo si rafforza il versante legato all'azione (come è giusto che sia) ma si potrebbe dire che si trasforma la cifra stilistica di una sceneggiatura che fino a quel punto era riuscita a controllare gli elementi stereotipi di genere made in Usa che ora finiscono con l'espandersi a tutto schermo. Con tutte le sensazioni di deja-vu prevedibili.
110 min
Genere: Avventura, Azione
Lingua: Italiano
Regia: Jalmari Helander
Con: Samuel L. Jackson, Onni Tommila, Ted Levine, Victor Garber, Felicity Huffman,...
Se in Air Force One Harrison Ford, Presidente Usa, poteva permettersi di intimare ai terroristi "Get out of my plane!" ora e il Comandante in Capo degli States ad essere catapultato fuori dal suo velivolo. I tempi cambiano.
Big Game è un film con due anime e ciò costituisce al contempo la sua forza e la sua debolezza. C'è un'anima finlandese rappresentata dal regista Jalmari Helande, da chi con lui ha steso il soggetto (Perri Jokiranta) e dal giovanissimo co-protagonista Onni Tommila e c'è un anima americana rappresentata dalla Altitude Film Entertainment e da un copioso numero di attori con a capo Samuel L. Jackson. Questo fa sì che finché le due anime si equilibrano Big Game si presenti come un interessante esperimento, sia sul piano produttivo che su quello della narrazione. Perché l'iniziale confronto tra i due mondi (il finlandese decisamente attaccato alla terra e l'americano librato nei cieli) si rivela produttivo nella lettura che fa di due modalità estremamente distanti di concezione della vita. Lo stesso accade nell'avvio della relazione forzata tra l'adolescente finlandese e il non giovanissimo presidente americano all'interno di uno spazio naturale con cui entrambi devono relazionarsi.
I problemi si presentano man mano che la narrazione procede dando sempre più spazio all'intreccio terroristico-complottista. Lì non solo si rafforza il versante legato all'azione (come è giusto che sia) ma si potrebbe dire che si trasforma la cifra stilistica di una sceneggiatura che fino a quel punto era riuscita a controllare gli elementi stereotipi di genere made in Usa che ora finiscono con l'espandersi a tutto schermo. Con tutte le sensazioni di deja-vu prevedibili.